La Biblioteca valdese possiede circa centomila volumi, fra cui spiccano numerosi fondi di pregio.
I fondi storici costituitisi intorno alla metà dell’Ottocento, comprendono opere sul protestantesimo italiano, francese, tedesco, inglese, e una collezione di periodici dell’evangelismo italiano dell’Otto-Novecento.
La biblioteca possiede incunaboli, numerose cinquecentine e seicentine, edizioni antiche di opere di Martin Lutero, Giovanni Calvino, Filippo Melantone, Martin Bucero, Heinrich Bullinger, Ulrich Zwingli, Erasmo da Rotterdam.
Nel campo della storia valdese, oltre ai classici della storiografia del XVII secolo, si segnala un fondo ottocentesco di viaggiatori britannici nelle Valli valdesi.
La preziosa collezione di Bibbie e Nuovi Testamenti di ogni lingua e periodo conta circa 3.500 volumi.
Una ricca sezione di catechismi, liturgie, innari della Chiesa valdese dal XVII al XXI secolo.
Una collezione di testi a carattere etnografico composta di oltre mille volumi dei secoli XVII-XIX sui dialetti italiani.
I periodici costituiscono un settore particolarmente ricco, fondamentale per la documentazione che offrono nel campo storico e teologico, così come sull’evangelismo italiano, il protestantesimo italiano e straniero e, non ultima, la storia locale.
Nelle due biblioteche sono conservati oggi circa 1400 periodici, di cui 330 attualmente in corso.
Tra i fondi di particolare interesse nella Biblioteca della Società di studi valdesi segnaliamo: il Fondo Meille e il Fondo Titta Ruffo, comprendenti i classici della storiografia valdese dal Seicento all’Ottocento; una raccolta di tesi di laurea sulla storia dei valdesi e del protestantesimo italiano; una ricchissima raccolta di opuscoli.
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